Video Discription |
Cudù - "Shine Zone" - Composed by Cudù - 1990
Paolo Lotti; Guitar, Devices, Sampler, sax, voice
Andrea Bini; Pocket Trumpet, Trombone, Voice, Sint,
Luca Mazzantini; Fretless Bass, Drum Machine
Storia Cudù (progressive Rock) Da Pinzillacchere musicali "Cudù Limpide astrazioni sonore" 16.04.2010
I CUDU' provenivano dalle vicinanze di Firenze , una band che definirei 'Art Rock' che ebbe una breve ed intensa carriera discografica , purtroppo mai troppo 'omaggiata' e mai portata alla ribalta delle cronache musicali quanto avrebbe meritato , una formazione aperta che aveva in Paolo Lotti , polistrumentista Toscano proveniente da una lunga militanza nel campo della musica Jazz ed Avantgarde , il cardine fondatore del progetto , che provò a riunire alcuni musicisti per dar vita ad una band di musica , come dire , 'intelligente' , capace di raccogliere i contributi di varie esperienze sonore .
Con Paolo Lotti , da subito c'è Pierfranco Maturo , altro ottimo musicista dell'area Fiorentina .
Saranno proprio loro due , i fondatori del primo nucleo dei Cudù fra il 1985 e l'86 .
Viene inizialmente costituito un quintetto con Ignazio De Stena (ex Esprit Nouveau) alla voce , Pierfranco Maturo alle tastiere e sintetizzatori , Walter Scarnicci (ex I Refuse It) alla batteria , Paolo Lotti chitarre , sax , flauto traverso e Luca Mazzantini (ex Alpha Centauri) al basso .
Nel periodo estivo del 1986 entra nel gruppo Andrea Bini (tromba e trombone) , esce così il miniLp dal titolo "Neck" , rappresentando dunque la prima creazione discografica , l'inizio del rapporto con l'etichetta indipendente Materiali Sonori , che risulterà determinante .
Un disco dalle influenze Wave e No Wave e dagli accenti P-Funk , con riferimento a band inglesi ed americane in quel periodo loro coeve , quali A Certain Ratio , Rip Rig & Panic ed i Contortions , con brani a tratti schizoidi come l'omonima "Neck" o "Bring help to me" oppure virati verso l'intimità noir e Blues dei Bad Seeds di Caveiana memoria come nei tratti iniziali di "Baby snakes" .
L'anno successivo il gruppo si ridimensiona , da sestetto diventa un trio , rimangono così Paolo Lotti , Luca Mazzantini ed Andrea Bini .
Con questa formazione i Cudù suonano dal vivo in varie occasioni , ma soprattutto progettano e realizzano il secondo lavoro discografico .
Nel 1988 esce allora , sempre sotto l'egida Ma.So , l'album "Delivery" .
Apprezzato dalle principali riviste di Musica indie (come del resto il loro primo lavoro d'esordio) , l'album è rivolto a sonorità più eteree , un Jazz ambientale , dove si sentono con più risalto le tastiere (presente e partecipe come musicista anche Giampiero Bigazzi , 'patron' e produttore insieme al fratello Giancarlo della Materiali Sonori) , avvicinandoli per certi aspetti ad alcune songs dei Tuxedomoon , brani come "España" , "No Result" , "Apocalypse Blues" , oppure la bellissima cover di "Sweet Jane" dei Velvet , risaltano e rendono profonda l'atmosfera dell'intero disco .
I Cudù partecipano nello stesso anno ad 'Arezzo Wave' , avvenuta nell'aprile del 1988 , insieme ad altre importanti formazioni underground nazionali , quali Diaframma , CCCP , i Boohoos , i No Fun , sicuramente una delle migliori 'annate' per quella importante manifestazione , oggi in pesante declino .
Il successivo disco , dall'esplicito titolo "Vivo" , anno 1989 che segna la 'dipartita' musicale dai Cudù di Andrea Bini e quindi la riduzione a duo , affiancati da Gianc'Arlo' Bigazzi , Gianni Sangalli e Stefano Saletti (fondatore dei bravissimi Novalia) , un album 'on stage' , dove spiccano le cover di "Biko" e "Purple Haze" , un lavoro dal piglio maggiormente 'Rock' nel suo complesso .
Questo , tutto sommato , è un disco che forse poco appartiene alla 'mentalità' dei Cudù , ma ciò nonostante possiamo trovare anche brani che li caratterizzano , come "Prague Glance" (scritto e composto insieme ad Andrea Bini , autore del testo) e la versione di "No Result" .
Nel 1990 per il progetto Cudù (cioè Lotti e Mazzantini) è la volta di "Waterplay" , importante collaborazione con Steven Brown e Luc Van Lieshout (entrambe colonne portanti dei Tuxedomoon , anche loro nome di punta della Materiali Sonori , ormai da dichiarare Toscani a tutti gli effetti) e Christian Burchard (percussionista e fondatore dei 'krauti' Embryo) , un album dal sound elegante e raffinato , 'jazztronico' , tra i cui brani si elevano "Debussy Sur La Mer Avec Arpège" , " Sonata Per Gabbiano" e l'eterea "Loneliness Island" , un disco prodotto ancora una volta da Arlo Bigazzi .
Questo fino ad oggi , resta l'ultima produzione dei Cudù .
Nel 1997 Paolo Lotti è purtroppo deceduto , lasciando un vuoto incommensurabile anche nel panorama musicale Italiano .
Musica 'Intelligente' , dal non facile ascolto , che però dimostra quanto una ricercata attenzione per il suono si trasformi in eccellente risultato , una elegante ed alchemica miscela quale è stata la rarefatta progettualità chiamata C U D U' 4xmoW8upZyk |